Skip to main content
CAGLIO, MARZO 2022

VILLE NOVECENTESCHE D’AUTORE A CAGLIO

 

VILLA DE MATTIA-CARBONINI

Anche “fuori stagione” è bello venire a Caglio nei weekend di sole, e apprezzare, ancora nel silenzio, la bellezza delle architetture d’epoca. Come le ville di inizio Novecento, fatte costruire a Caglio da famiglie benestanti milanesi e brianzole per trascorrervi l’estate. Progettate da architetti prestigiosi, queste dimore sono costruite con armonia di proporzioni e dettagli di stile inconfondibili, tipici di quel periodo storico. I vasti parchi che sempre le circondano hanno contribuito a salvare il territorio dalla speculazione edilizia del dopoguerra.

In questo articolo presentiamo Villa De Mattia-Carbonini, situata all’inizio di viale Campoé.
La casa compie 100 anni: fu infatti costruita nel 1921, in stile lombardo, su progetto dell’architetto Ottavio Cabiati. Il parco che la circonda è diventato negli anni un fitto bosco ricco di piante secolari, spesso di grande valore botanico. L’armoniosa architettura della costruzione e l’ampio spazio verde in cui è inserita le conferiscono un aspetto di equilibrio e di proporzione nei volumi. Negli ultimi anni sono stati eseguiti interventi di ammodernamento che non hanno però modificato la struttura degli esterni, mantenuti fedeli al progetto originale.

L’edificio presenta una linea severa e asciutta, dall’impostazione simmetrica, ma ingentilita dal suo bel giardino all’italiana, una scelta insolita per un paese come Caglio, situato a circa 850 metri di quota.

La parte superiore delle facciate è decorata con graffiti realizzati stendendo uno strato di intonaco chiaro su uno di intonaco scuro e poi inciso a fresco. Nella parte retrostante sono presenti due vasi in stile fiorentino; dello stesso stile è la cappelletta all’ingresso della villa, con all’interno una graziosa formella in ceramica vetrificata raffigurante la Natività.

Il giardino all’italiana viene vantato come il giardino “umanistico” per eccellenza, perché pone un ordine preciso al disordine della natura. Le piante vengono usate con intendimenti architettonici, la loro disposizione è alternata a giochi d'acqua e a statue di marmo bianco. Spesso le siepi di bosso si prestano ad essere tagliate in maniera geometrica a forma di animale o di fiore, delineano quasi delle stanze. Si usano i viali come assi prospettici che connettono le varie parti del giardino e viene data particolare attenzione agli effetti panoramici, accentuati con giardini pensili, terrazze e scenografiche scalinate

I ricordi della proprietaria Luisa De Mattia Carbonini

In una bella giornata di ottobre, ancora tiepida, siamo stati ricevuti con grande cortesia dalla signora Luisa De Mattia Carbonini, pronipote di Santino, colui che fece costruire la villa. Santino Carbonini era un imprenditore milanese di successo. Suo genero, Felice de Mattia, nonno di Luisa, fu un grande appassionato di cani da caccia. La villa ha attraversato quattro generazioni: il nonno di Luisa, Felice De Mattia, sfollò nella casa durante la seconda guerra mondiale. Racconta Luisa: “Mio padre, Piero De Mattia Carbonini, fu sindaco di Caglio per vent’anni, dal 1960 al 1980, e riuscì a impedire la speculazione edilizia negli anni del boom economico, preservando quell’armonia architettonica che ancora oggi distingue Caglio. Il paese, infatti, gli ha intitolato il centro civico”.

Luisa e il marito, Franco Caputo, ci accompagnano alla scoperta del giardino. Di grande effetto il lunghissimo viale d’ingresso. “Una volta era fiancheggiato da siepi geometriche, in puro stile da giardino all’italiana, oggi sono state semplificate in prato, era troppo laborioso mantenerle” spiega ancora Luisa. Il giardino, di un ettaro, affaccia sulle Grigne, nascoste in realtà da due magnifici esemplari di sequoia Vellentonia (ma secondo Luisa ne vale la pena)! Altre piante notevoli sono gli aceri giapponesi, alcuni faggi secolari ed esemplari centenari di cedri Deodara.

L’interno presenta un bellissimo camino in pietra bianca scolpita, tuttora funzionante: “Lo usiamo ancora e scalda benissimo!” conclude Luisa. Suggestivi i mobili d’epoca e i due grandi ritratti femminili a figura intera appesi nel salotto. Notevole, infine, anche lo studio con l’immensa libreria in radica e noce.