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CAGLIO, MAGGIO 2022

STORIA DI UN QUADRO DEL PERCORSO SEGANTINI,
DI FOLLETTI MALIGNI E DI UNA FATA RESTAURATRICE

Questa storia ha tre protagonisti: le Cattive Madri di Giovanni Segantini, un gruppo di folletti maligni e una fata buona, Gisella Bianconi, cagliese, di professione restauratrice d’arte.

L’episodio di vandalismo in febbraio 2022

Le Cattive Madri è una delle opere più note di Giovanni Segantini, il grande pittore divisionista che onorò Caglio di un suo soggiorno, nel 1885, per dipingere Alla Stanga, un altro capolavoro. Una riproduzione a grandezza naturale delle Cattive Madri abbellisce dal 2005 lo slargo di via Biglieni, nel borgo medievale: fa parte del Percorso Segantini, una mostra permanente a cielo aperto nelle vie del centro storico.

I folletti maligni sono un gruppo di ragazzini, mai identificati, che in febbraio hanno bruciato la superficie delle Cattive Madri con mozziconi di sigaretta, disegnando un simbolo fallico. Un insulto all’arte, alla bellezza e al vivere civile. La tavola sembrava perduta¸ tantissimi i commenti indignati e solidali sulla pagina Facebook di Pro Caglio. Quando…la fata buona, Gisella, restauratrice professionista, ci scrive: “Forse riesco a rimediare con un piccolo restauro. Volete che provi?” Nessun dubbio, accettiamo con entusiasmo un intervento di alta professionalità a titolo gratuito.

L’intervento di Gisella, cagliese, restauratrice professionista

Passano alcune settimane, causa nevicate, freddo e impegni di Gisella in altri lavori. Finalmente, il 9 aprile il lavoro può cominciare. Prima si raschiano le bruciature con carta vetrata, poi si preparano i colori, spiega Gisella. “Ho steso inizialmente un primer bianco, una base che funziona da aggrappante, cioè fa aderire il colore alla superficie. Poi ho creato i colori necessari, azzurrino, bianco e giallo, mischiando sempre il primer con diversi pigmenti. E’ importante che non ci sia differenza con il resto del quadro, anche dopo un po’ di tempo. Lo tengo sotto controllo”.  

Così, per la domenica di Pasqua la tavola di Segantini ha ritrovato la sua bellezza.  

Le Cattive Madri, alta espressione del simbolismo europeo

Cogliamo l’occasione per raccontare la storia delle Cattive Madri, una delle opere più enigmatiche e affascinanti di Segantini. Il quadro, dipinto nel 1894 ed esposto alla Galerie Belvedere di Vienna, fa parte del cosiddetto Ciclo del Nirvana, ispirato all’omonima opera del librettista Luigi Illica. L’idea è quella di trasformare in immagini i testi letterari, tipica della corrente simbolista europea.
Segantini rimase orfano in tenera età e questo trauma segnò profondamente la sua vita.
Il tema della maternità ricorre molto spesso nelle sue opere, e questa dimensione della donna è per l’artista assolutamente irrinunciabile: il rifiuto del ruolo di madre, infatti è condannato senza appello. Nelle Cattive Madri, i rami degli alberi simboleggiano i cordoni ombelicali, e nella figura principale, a destra, la testa di un bambino spunta da un ramo e cerca di attaccarsi al seno della madre tormentata, con i capelli impigliati nei rami, avvinghiata all’albero e sferzata da un vento gelido.
Il paesaggio, quasi surreale nel biancore della neve che contrasta col nero dei rami, era molto familiare a Segantini, amante della natura e degli spazi aperti tanto da dipingere quasi sempre in esterno, anche con climi rigidi, e da trasferirsi via via più lontano dalle città, fino all’incontaminata Engadina, in Svizzera, dove finì la sua vita.

Il Percorso Segantini di Caglio è una mostra permanente a cielo aperto, che riproduce nelle vie del centro storico una selezione delle sue opere più significative. Pro Caglio organizza visite guidate gratuite al Percorso durante tutto l’anno, anche su richiesta per gruppi.