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Caglio, marzo 2022

(RI)SCOPRIAMO CAGLIO ANTICA

UN ITINERARIO AD ANDAMENTO LENTO

In questi tempi dolorosi e incerti, la bellezza può diventare una terapia rasserenante. Caglio, con il suo borgo medievale e le sontuose ville novecentesche, fa la sua parte con onore! Ti proponiamo un itinerario tra architettura e natura, da percorrere con calma a piedi, in circa tre ore (due nella versione abbreviata).

Dove parcheggiare

Se arrivi con l’auto, puoi lasciarla in uno dei due parcheggi appena fuori paese, il primo dei quali è collegato da una rampa al borgo medievale di Funcai, la parte inferiore del centro storico, molto ben conservato e protetto dal Ministero dei beni culturali. Oppure puoi parcheggiare in piazza Giovanni XXIII, dietro al Municipio, o ancora poco più sotto in piazza del Mercato, presso l’Arena civica. A Caglio si arriva da Milano anche col treno fino ad Asso e poi con l’autobus, che ferma davanti alla stazione ferroviaria. Purtroppo, la domenica non c’è l’autobus, ma si può contattare il taxi collettivo: autonoleggio Bianchi, 393 5788890.

 LA PIANA DI SANTA VALERIA
Si parte dalla parrocchiale di SS. Gervaso e Protaso, con il bel portale in pietra

L’itinerario comincia dalla chiesa parrocchiale, dedicata ai santi martiri Gervaso e Protaso, fratelli gemelli, giovanissimi martiri di epoca romana. La chiesa, seicentesca, vanta un elegante portale in pietra, e all’interno un sontuoso altare in marmi pregiati del ‘700. Vi si trovano anche quattro preziosi dipinti di Andrea Appiani, attribuiti con certezza solo nel 2019, non ancora esposti. Fuori dalla chiesa, gira a destra e scendi nel borgo medievale di Funcai (“Fondo di Caglio”), la parte inferiore del centro storico. Entra nel borgo e tuffati nella suggestione degli antichi edifici in serizzo, il granito tipico di queste zone della Lombardia, lavorato da abilissimi scalpellini.

Architetture rurali in pietra e legno: un tuffo nel passato

La via Canonico Biglieni si apre in uno slargo, dove si affaccia al primo piano una tipica balconata in legno. Scendendo ancora, passando sotto un arco, vedrai a destra l’antichissima Ca’ del Cunvent, tuttora abitata (rispetta gli spazi privati!), e di fronte il portone principale della Corte del Fiore, anch’essa abitata, Il cui proprietario, se presente, volentieri mostra ai visitatori il suggestivo cortile.
Poco più sotto, la quattrocentesca Corte dei Porro, grande casa colonica a lungo disabitata e recentemente acquistata da una signora milanese, che la sta ristrutturando nel rispetto delle antiche architetture rurali. L’ingresso principale della casa è fuori dalla piazzetta, affacciato sulla carrozzabile che dal paese scende verso valle. Di fronte, le cime dei Corni di Canzo, montagne molto amate dagli escursionisti lombardi.

 LA NEVERA 
  • Caglio, la Madonnina sulla facciata di casa Bianconi

    La Madonnina di casa Bianconi

  • Il filetto o mulinello

    Il filetto o mulinello

Da vedere: la casa di Carlo Bianconi, la Nevera, la torre più alta del paese

Ritornate in piazzetta e prendete la stradina sulla destra, arrivo della vecchia strada per Asso. Prima di risalire a sinistra, uno sguardo alla casa che fu del cittadino cagliese sicuramente più celebre, Carlo Bianconi. Emigrato a inizio ‘800 in Irlanda, creò il primo servizio pubblico di diligenza, che lo fece molto apprezzare in quel Paese, tanto che divenne sindaco di Clonnel, la sua città di adozione, trasformando il suo nome in Bryan Cooney. Notevole la Madonnina seicentesca nell’edicola a sinistra della casa.
Percorrete dunque lo stretto vicolo in salita e fermatevi alla Nevera, nel giardinetto sulla sinistra, piccolo gioiello di architettura tradizionale usato in passato per stoccare la neve e rinfrescare così i cibi durante l’estate. Poco più su, girate a destra e attraversate l’Arena, inaugurata nel 1983, il centro degli eventi estivi e delle sagre gastronomiche. Prendete poi di nuovo la salita per visitare la Contrada del Rosario, la parte superiore del centro storico. Dopo il maestoso portale in pietra della Corte Rizzi, sull’angolo, in corrispondenza di un trivio notate a destra, a ridosso del muro, il filetto o mulinello, antico gioco in pietra.
A sinistra s’impone la torre, l’edificio più alto di Caglio. Costeggiatelo salendo e poco più su passerete davanti alla casa dove abitò il grande pittore Giovanni Segantini (purtroppo imbruttita da una tettoia in plastica ondulata). Il maestro divisionista visse un anno a Caglio per dipingere il capolavoro Alla Stanga.
Alcune tra le sue opere più belle sono riprodotte a grande dimensione in diversi punti del borgo antico, creando una mostra permanente a cielo aperto, il Percorso Segantini

Dal Medioevo al ‘900: le sontuose ville sulla via per Sormano

La Contrada del Rosario termina sulla via Segantini, carrozzabile. Seguila a destra in direzione Sormano per ammirare alcune splendide ville novecentesche con parco, situate lungo la strada: villa ex Moiraghi (oggi di proprietà della famiglia Villa), villa Santagostino e villa Giuliani, nel cui parco privato si trova una deliziosa chiesetta romanica dedicata a S. Valeria e Vitale martiri.
Torna indietro e prendi a destra per via Lugano. La salita in asfalto poco dopo diventa pedonale, lastricata, e attraverso i prati conduce a un sentiero. Prendilo verso sinistra per raggiungere il Belvedere Segantini.

 LA CHIESETTA DI SANTA VALERIA NEL PARCO PRIVATO DI VILLA GIULIANI

 CASA VILLA 

 IL CAMPANILE DELLA CHIESETTA DI SANTA VALERIA VISTO DAI PRATI 
Spiritualità e natura al santuario della Madonna di Campoé

Prendi a destra il viale Campoé, fiancheggiato da magnifici tigli, con le cappelline dei Misteri del Rosario, progettate dall’architetto Ottavio Cabiati. In fondo al viale, una lunga scalinata conduce all’omonimo santuario mariano, meta di pellegrinaggi da quando, nel 1626, fu teatro di un miracolo. L’edificio conserva al suo interno una bella raffigurazione della Madonna del Latte tra due angeli musicanti, datata 1508. Lo scenario naturale è incantevole, tra prati e boschi tutto intorno. Ritorna in paese con la strada asfaltata, scendendo per 15 minuti. Un ultimo sguardo alla chiesa parrocchiale e l’itinerario è concluso..

La piana di S. Valeria, sfondo del capolavoro di Segantini “Alla Stanga”

Lo splendido panorama sulle Grigne che vedrete è lo sfondo del capolavoro Alla Stanga, che Segantini dipinse qui a Caglio nel 1886. Il quadro è riprodotto a grandezza naturale e un pannello fotografico permette di riconoscere le montagne. Superato il belvedere, si esce dal sentiero prendendo a destra la strada asfaltata, si sale per un brevissimo tratto e si gira a sinistra per raggiungere il cimitero. Interessante la cappella antica dei Morti di pianura, utilizzata come lazzaretto ai tempi della peste in Lombardia, che riproduce in piccolo il Lazzaretto di Milano.

Una versione più breve

Se non vuoi camminare tanto, l’itinerario si può abbreviare così:
1. Dopo il Belvedere Segantini si può scendere subito a sinistra per la via Ai Monti, asfaltata, e ritornare in piazza della chiesa parrocchiale. Si lascia fuori il santuario di Campoé.
2.Tornando indietro dalle ville, invece di salire per via Lugano si può proseguire dritti, riprendendo la via Segantini e tornando alla chiesa. In questo caso si rinuncia sia al santuario che al Belvedere

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